mercoledì 8 dicembre 2010

Fine del V torneo del LioFante. La conta dei feriti.

Foto di Fabrizio Tuzii, all rights reserved

Sono un paio di giorni ormai che si è concluso il torneo.
Eviterò di parlare di me stesso (almeno per una volta) per concentrarmi su quanto hanno fatto gli altri.
Il mio contributo è stato davvero marginale stavolta.
La prima giornata si è svolta superbamente. L'unica nota dolente è stata la temperatura, veramente polare, con un vento di maestrale gelido, che ha costretto molti visitatori a starsene in casa. La giornata di sabato oltretutto, almeno di pomeriggio-sera, è stata decisamente tenebrosa.
La M.M. ha allestito il campo come di consueto, con tende banchetti e via dicendo.
fondamentali gli altri gruppi che hanno partecipato al torneo: il gruppo delle quattro porte di Cagliari, i sagitarii vagantes di Iglesias, i cavalieri dell'antica locanda di Castello.
Di mattina hanno fatto visita al campo le scuole. Mentre nel pomeriggio la memoriae milites e il gruppo delle quattro porte hanno inscenato diversi combattimenti programmati, valutati da una giuria mista, in base a diversi fattori.
(c) Fabrizio Tuzii

Filologicità, intrattenimento con il pubblico, tecnica, et cetera.
Chiaramente chi ha combattuto e basta non si è avvantaggiato di tutti i fattori che hanno portato altri partecipanti a raggiungere punteggi notevoli.
Personalmente il combattimento più bello (per il divertimento che ho provato) è stato del duo Girardi-Cogoni. Veramente esilarante. La scena consisteva in due ubriaconi alla locanda, che giunti alle mani, vengono rimessi in riga dall'oste (il nostro mastro William). Un plauso ad entrambi questi due straordinari ragazzi, per le movenze, la gestualità, la grande carica umoristica, e anche la teatralità e l'abilità recitativa con cui ci hanno intrattenuto. Anche se, tutto sommato, poca tecnica (principalmente uso del coltello, disarmo, abrazar).
Interessante anche il duello spada e boccoliere di due membri del gruppo delle quattro porte. L'unico difetto forse era la relativa mancanza di dialogo introduttivo allo scontro. Personalmente un combattimento abbastanza interessante sotto diversi aspetti.
Senza fare l'elenco di tutti gli scontri, un elogio particolare per il gruppo Di Martino-M. Putzu, per la vittoria ottenuta, e per l'infortunio che ha costretto uno dei nostri più valenti membri ad un assenza forzata nella seconda giornata.
A lui va un pensiero di pronta guarigione!
Lo stesso dedichiamo ad un altro infortunato, stavolta del gruppo delle quattro porte, che si è ferito al volto con la crociera della spada.

La serata si è conclusa abbastanza repentinamente, con un arrivederci al giorno dopo. Sinceramente è stata la manifestazione più breve cui io abbia partecipato (colpa mia che son arrivato solo alle tre!).

Foto di Fabrizio Tuzii, all rights reserved

Domenica invece è stata una giornata magnifica. Un sole primaverile, inviato sicuramente dal buon Dio, ha scaldato i cuori e le anime di chi ha partecipato.
Io ho montato la forgia portata il giorno prima e mi son dedicato un pò alla lavorazione del ferro.
I bambini come al solito sono corsi a distruggermi i mantici facendoli andare su e giù, a ritmi improponibili, tutto il tempo!

Chiaramente la manifestazione non poteva concludersi così semplicemente, ed essendo il LioFante essenzialmente un torneo medioevale... mancava la parte di combattimento "nudo e crudo".
Si è svolto per la prima a volta un torneo di contatto pieno. Ovvero in armatura completa, i contendenti se le sono date di santa ragione con spade in acciaio vero, verso bersagli come testa e torso, secondo un punteggio più o meno universale e una serie di regole abbastanza comuni, quali l'eliminazione delle punte per rendere più dinamico lo scontro.
Spade a una mano e mezza, una mano e una mano e scudo si sono affrontate sell'arena. Ossa e carne spesso si sono opposte laddove avrebbe dovuto esserci un armatura, con risultati non troppo felici per chi ha combattuto.
Mani tagliate, dita spezzate, senza unghie, tagli superficiali, lividi, ematomi, qualche botta all'arbitro che si metteva in mezzo (e che si corazzerà all'uopo se verrà scelto nuovamente) sono il risultato di questo quinto, emozionante torneo.
La vittoria del nostro Lord Fadda è anche la vittoria del nostro milite Garau, del nostro Bernardini, Di Martino e tutti gli altri infortunati, che hanno letteralmente versato il proprio sangue per rendere possibile questa incredibile esperienza.
Senza di loro, senza la loro tecnica, umiltà, coraggio, e sana mancanza di senno, nulla di questo sarebbe stato possibile!

A VOI, MILITES GLORIOSI!

Arbarè!


UMPARE!