martedì 13 settembre 2011

12 settembre 490 a.C. La battaglia che cambiò il mondo


Maratona. Un luogo ormai mitico. La battaglia che cambiò le sorti dell'occidente. Un nome che rimanda ad un incredibile vittoria, ma anche alla corsa dell'atleta Filippide, morto sfiancato dalla fatica per poter comunicare ad Atene la sconfitta dell'esercito Persiano.
Ieri negli stessi luoghi in cui si sono svolti i fatti della battaglia, tra villeggianti al mare e bambini con paletta e secchiello si è svolta la rievocazione del famoso fatto bellico.

Sarebbe stato a dir poco memorabile poter parteciparvi, o anche solo essere presente sul campo.
Le centinaia di chilometri di distanza non l'hanno permesso.
Peccato.

Approfondimenti:

Due begli articoli (in inglese) sulla rievocazione:

sabato 10 settembre 2011

658° anniversario della battaglia di Quartu

Diversi appuntamenti coinvolgeranno la nostra associazione (Memoriae Milites) per la festa di S. Elena 2011. Lunedì l'associazione allestirà nei locali dell'ex convento dei cappuccini una piccola mostra a tema medioevale, con diversi banchetti sulla lavorazione della ceramica e dei tessuti.
Mercoledì sono previsti combattimenti e la rappresentazione della "battaglia di Quarto" (1353) prima del concerto. Aragonesi contro truppe Sardo-giudicali Arborensi si scontreranno rievocando un episodio della lunga lotta per il possesso della Sardegna. Venerdì 16 e sabato 17 all'ex convento dei cappuccini si terranno due cicli di conferenze.


Venerdì
(inizio ore 18,00):

Apertura
Don Alfredo Fadda (Parroco)
Sig. Mauro Contini (Sindaco)
Sig. Enrico Piccioni (Presidente)
Sig. Lucio Falqui (Ass. alle Tradizioni popolari)

Prof. Cesare Casula
"La battaglia di Quartu tra Regno di Arborea e Regno di Sardegna e Corsica."

Dott. Giovanni Serreli
"Le ripercussioni della guerra sull'assetto insediativo nel cagliaritano."

Dott. Giuseppe Seche
"Aspetti della regalità Giudicale."

Dott. Daniele Fadda
"L'architettura religiosa nella Quartu del Trecento."



Relatori di sabato (inizio conferenza ore 18,00):

Dott. Mario Orsi Làzaro
"La battaglia di Quartu: scaramuccia o scontro campale?"

Dott.ssa. Simonetta Sitzia
Chiesa e clero arborense nella prima metà del trecento: pro o contro "il re d'Aragona"?

Dott. Pierluigi Piludu
"Castell de Caller e i governatori generali. Famiglie e stemmi nobiliari."

Dott. Salvatore Loi
"Quartucciu nel trecento (1321-1361)."

Chiusura
Del presidente del comitato stabile per i festeggiamenti della Santa Patrona

venerdì 9 settembre 2011

Rievocatzioni manna a su nuraxi Diana



Lo scopo della rievocazione storica è di rendere il pubblico cosciente della storia della propria terra, non mediante l’uso di libri o conferenze scientifiche, ma attraverso la viva rappresentazione di come si vestivano e vivevano gli uomini che ci hanno preceduti nel lungo cammino della storia.
Come gruppo Memoriae Milites (i soldati della memoria) la nostra associazione si è sempre battuta perché questo avvenisse quanto maggiormente possibile, e nel modo migliore al massimo delle nostre capacità.
Il nuraghe Diana (purtroppo interdetto internamente per rischio di crolli) si è presentato come la migliore scenografia in cui attuare il nostro progetto culturale per quanto riguarda il periodo cosiddetto “nuragico” (dal 1600 al 500 circa a.C.), con una maggiore focalizzazione per il periodo del I ferro (800-900 a.C), in cui si fabbricavano quegli straordinari oggetti votivi che sono i bronzetti, fonte inesauribile di informazioni sull’aspetto delle genti che li hanno prodotti.
Affianco ai bambini delle scuole di Quartu, i figuranti della nostra associazione hanno spiegato nelle giornate di sabato e domenica 6-7 dicembre 2010, l’origine degli studi su questa materia, mediante l’ausilio di libri e modellini risalenti (ormai) agli anni ‘80-‘90 del secolo scorso.
La seconda parte della nostra esposizione invece si è basata principalmente sui materiali (ossidiana, tendini, corna, ossa, argille, metalli et cetera) utilizzati da queste popolazioni, e da cui traevano ogni utensile o materia prima per fabbricare armi, attrezzi e vestiti.
Una parte rilevante è stata anche quella del combattimento messo in atto dai nostri schermidori, la nostra associazione infatti, di origini prevalentemente sportive, effettua lo studio e la messa in pratica della scherma come poteva presentarsi al periodo nuragico, con spada e scudo, spada e in alternativa a questa, bastone da combattimento.
Sos gherradores inoltre si sono cimentati nel combattimento a mani nude come viene rappresentato nei bronzetti, non propriamente una posa da istrumpa, come ha ipotizzato qualcuno, ma quanto più un tipo di lotta che ha come finalità l’atterramento dell’avversario (non necessariamente di schiena) mediante capottamento o leve articolari.

La manifestazione, specialmente domenica, si è caratterizzata per il notevole afflusso di gente, e per la costante presenza di interlocutori interessati al nostro campo di studio. Come volontari speriamo che il nostro lavoro sia stato apprezzato da quanti hanno avuto modo di parlare con noi. Come Sardi siamo stati orgogliosi di essere i portavoce di un nuovo modo di intendere la storia.
Alessandro Atzeni